GIARDINA GROUP E FRATELLI FANTONI: TRA ENERGIA E SMALTIMENTO


Abbiamo visitato la Fratelli Fantoni di Muggiò (MB), una realtà produttiva dove si lavora con passione alla ricerca della migliore qualità con una grande attenzione alla sostenibilità, dallo smaltimento al recupero di energia…

Attenzione allo smaltimento dei rifiuti, ottimizzazione nell’utilizzo dei materiali per ridurre i costi, gli scarti e mantenere altissima la qualità. Questa è la filosofia dietro alla Fratelli Fantoni di Muggiò, una realtà che da quasi cinquanta anni è uno dei più apprezzati centri di verniciatura della Brianza che da qualche anno, grazie alla collaborazione con Giardina Group, una delle belle realtà della finitura italiane, continua nel suo percorso.


Quasi 50 anni fa mio padre Cesare, che faceva il rappresentante di vernici, decise di mettersi in proprio e aprire questa attività con suo fratello Carlo. È nata così la Fratelli Fantoni e oggi, dopo quasi mezzo secolo siamo ancora qui: fratelli e cugini che portano avanti il lavoro dei nostri genitori”, ci racconta Danilo Fantoni, uno dei cinque titolari dell’azienda. “Negli anni ci siamo fatti conoscere per la nostra alta qualità. Collaboriamo con diversi grandi marchi brianzoli che fanno della qualità e dell’attenzione ai dettagli il loro must”.

Un lavoro che prosegue e segue i cambiamenti e i dettami di un mondo sempre più attento alla sostenibilità.
Siamo sempre stati molto attenti alla gestione di ogni fase del processo di verniciatura, dalla scelta dei materiali alla gestione degli scarti, passando, ovviamente, attraverso l’utilizzo di macchinari di ultima generazione in grado di garantirci anche un importante risparmio energetico.
Per questo quando abbiamo deciso di rifare il nostro impianto di verniciatura qualche anno fa e (togliere) ci siamo affidati a Giardina Group. Collaboriamo con loro praticamente da sempre. Abbiamo realizzato con il loro supporto un impianto completo di verniciatura, dalla cabina con il robot verniciatura al forno di essiccazione con una cabina laterale per la verniciatura manuale, stando attenti a ottenere sempre il massimo della qualità.
Abbiamo realizzato un impianto con da una parte il robot di verniciatura che ci permette di lavorare ottimamente su commesse importanti, con diversi pezzi e mobili da verniciare; dall’altra abbiamo la cabina di verniciatura manuale, perfetta per lavorare su piccoli ordini e su prodotti con forme particolari, sedie, tavolini montati. Come ho accennato, noi lavoriamo molto con i grandi marchi. E come potete immaginare, lavorare con aziende note per la qualità dei prodotti vuol dire non lavorare sempre in serie, ma trovarsi spesso a lavorare su piccole commesse con la necessità di verniciare ogni prodotto in maniera diversa. Inoltre, dobbiamo considerare che una macchina così potente dà il meglio di sé quando lavora su grandi commesse, quando può lavorare per ore e ore. Per questo per noi è fondamentale avere anche una buona cabina di verniciatura manuale che arrivi dove il robot non può arrivare
”.

L’impianto fornito da Giardina Group, come ci ha spiegato Stefano Mauri, contitolare dell’azienda di Figino Serenza (Como) garantisce il recupero energetico che avviene attraverso uno scambiatore dinamico, il quale permette di recuperare l’aria calda sviluppata attraverso la batteria della pressurizzazione e attraverso uno scambiatore di flussi incrociati che, da una parte, recupera l’aria e dall’altra la immette in forma pulita con una piccola quantità di energia per portarla a una temperatura adeguata. Questo permette di ridurre il consumo energetico per alimentare il riscaldamento dell’acqua rispetto a un impianto standard (senza sistemi di recupero per il riscaldamento dell’acqua). Inoltre, questo impianto permette un controllo perfetto del grado di umidità all’interno del forno di essiccazione, eliminando la possibilità di avere imperfezioni e contaminazioni grazie alla temperatura costante presente all’interno del locale.

Per installare questo impianto – prosegue Danilo Fantoni – ci abbiamo messo circa un mesetto da quando sono iniziati i lavori. Gli ingegneri di Giardina Group sono venuti da noi, abbiamo studiato insieme il progetto, per riuscire a soddisfare tutte le nostre esigenze. Non è stato un lavoro semplice, perché abbiamo dovuto lavorare con uno stabilimento progettato tanti anni fa. Eppure, nonostante le difficoltà, è andato tutto per il meglio.
Inoltre noi siamo sempre attenti all’ambiente in tutta la filiera di verniciatura. Per esempio, noi accumuliamo e dividiamo le varie vernici, le latte e tutti gli scarti. Smaltiamo tutto costantemente per cercare di ridurre tutto quello che potrebbe essere impattante sull’ambiente. Noi cerchiamo di recuperare tutto il possibile, anche il solvente e l’acetone, e dove non si può recuperare smaltiamo tutto attentamente.
Per quanto riguarda le emissioni in atmosfera, invece, è tutto controllato e filtrato, con dei sensori che ci avvisano se il filtro è intasato o meno”.

Com’è cambiato il mondo della verniciatura negli ultimi anni?
Diciamo che il processo di verniciatura è diventato sempre più complesso, soprattutto per quanto riguarda il parco di colori. Vede, se una volta i colori utilizzati erano una decina, con la possibilità di verniciare diversi pezzi uguali in fila, adesso siamo passati a cento colori e con le richieste dei clienti che sono sempre più particolari e questo obbliga a continui cambi di colore.
Noi cerchiamo sempre di offrire la massima qualità, rispettando sempre la data di consegna. Questo è un nostro fiore all’occhiello, riuscire ad avere una massima attenzione al cliente sfruttando al meglio la nostra serietà. Per noi, essendo un’azienda a gestione famigliare, non esistono weekend. Da quando prendiamo in mano una consegna il nostro obiettivo è solo portarla a termine. Non lasciamo niente al caso: quando il mobile esce dal nostro laboratorio il mobile non deve tornare indietro. La qualità deve essere perfetta. Certo, qualche problema può capitare, ma noi abbiamo sempre un contatto con il nostro cliente per riuscire a ridurre ogni problema. E se c’è un problema noi lo rilavoriamo…”.

Per gentile concessione della rivista Xylon.